L'isola di Ustica

L’Isola di Ustica, di origine vulcanica, è nata un milione di anni fa per effetto della risalita di magmi profondi da una frattura distensiva nel Basso Tirreno. È la vetta di una enorme montagna subacquea che emerge solitaria dalla profondità di 2000 metri a 36 miglia a nord di Palermo.

Estesa poco più di 8 chilometri quadrati l’Isola è di grande interesse naturalistico.

Infatti è protetta da due riserve: l’Area Marina Protetta, istituita nel 1986 - la prima in Italia - e la Riserva Terrestre, istituita nel 1997, le cui attività favoriscono una corretta fruizione dell’Isola sotto e sopra l’acqua. È insomma un’Isola che si offre nello splendore della sua natura per un turismo eco-compatibile. Il terreno vulcanico è fertile, verdeggiante in tutte le stagioni, ricco di fichidindia, di vigneti, di ginestre, di capperi selvatici e di rigogliosa macchia mediterranea che fanno di Ustica un’Isola particolarmente bella, aspra, incontaminata. Percorsi pedonali ne agevolano l’esplorazione: lungo i viottoli del boschetto si cammina come sospesi tra cielo, mare e verde; lungo i sentieri del litorale si vivono intense emozioni suscitate dai profondi silenzi o dai delicati profumi. Queste peculiarità consentono intimità con la natura, che si coglie anche vivendo una giornata di mare coi pescatori o incontrando contadini che ancora coltivano con metodi tradizionali la terra producendo le famose lenticchie oltre a legumi, meloni, frutta e verdura.

Le coste irregolari e frastagliate, ora dolcemente in pendio ora falesie vertiginose, formano piccole insenature che consentono riservatezza anche nei periodi di forte presenza turistica. Le sue numerose, stupende grotte sono meta ambita per i meravigliosi riflessi ed i colori fantasmagorici che vi si trovano

Ustica non ha spiagge di sabbia fine ma percorsi scavati con discrezione nella roccia conducono, per la balneazione, in cale e calette o in aree suggestive. Due di queste aree ricadono dentro la zona A di massima protezione delle Riserva Marina facilitando un’esperienza veramente straordinaria: nuotare a contatto coi pesci che ormai non temono la presenza dell'uomo. Cala Sidoti, una lunga baia di ciottoli scuri, e Caletta, sono luoghi ideali dove effettuare spettacolari passeggiate a pelo d’acqua con il solo aiuto di una buona maschera e tutt’al più di un paio di pinne.

L’Isola, accarezzata da correnti marine ricche di plancton, ha un mare di cristallo, sempre terso ma anche ricco di flora e fauna. Le immersioni offrono scenari mozzafiato: vertiginose discese dei fondali, dolci pendii e vaste pianure, grotte di bellezza impareggiabile abitate da gamberi o da cipree, nubi di castagnole, di donzelle e di boghe, banchi di barracuda, possenti cernie brune e poi murene, scorfani, saraghi e mille altri ospiti e praterie di posidonia, ventagli di gorgonie, pareti di spugne, bouquet di attinie, margherite di mare e rose di Ustica, eserciti di granchi, aragoste, cicale e crostacei, ricci di ogni forma e colore.

Recondita armonia

armoniaL'Isola di Ustica è tutt'oggi uno dei patrimoni più importanti del nostro Paese. Raggiungibile in un'ora con l'aliscafo da Palermo, essa si erge dalle limpide acque del Mediterraneo nel suo nero splendore.

All'arrivo, nel piccolo porticciolo ci si troverà da subito immersi nella rispettosa accoglienza degli isolani che, senza aver perduto nulla delle tradizioni locali, vi aiuteranno a ritrovare una recondita armonia tra gli anfratti silenziosi di una terra che sa, ancora, regalare emozioni.

Scrisse Gramsci durante il confino "E’ impossibile immaginare la vita di Ustica, l’ambiente di Ustica, perché è assolutamente eccezionale, fuori da ogni esperienza normale di umana convivenza". E saranno proprio queste le parole che ripercorrerete con la mente seduti su una scogliera, al tramonto, persi con lo sguardo nell’infinito del mare.

Piaceri del palato

Il prodotto tipico per eccellenza è costituito dalle lenticchie, le cui caratteristiche principali sono, oltre alle dimensioni molto piccole, la facilità di cottura che non necessita di ammollo, e soprattutto il gusto intenso e il tipico aroma.

La tradizione gastronomica locale la impiega nella preparazione di piatti semplici, accostandola alle verdure e ad aromi quali il basilico o il finocchietto selvatico.

Sono coltivate sull'Isola fin dall'Ottocento, in piccoli appezzamenti, su terreni lavici e fertili e curate con tecniche completamente manuali; si seminano a gennaio e si raccolgono nella prima metà di giugno. Queste caratteristiche e la produzione limitata hanno fatto sì che le lenticchie di Ustica diventassero presidio Slow Food e un prodotto ricercato dalla gastronomia di alta qualità.

Le lenticchie costituiscono un ingrediente fondamentale della cucina locale che riserva comunque numerose specialità: prelibati i piatti a base di pesce, i fichi, i capperi, impareggiabili le cassatelle ed i giggi , dolci tipici dell'Isola. Granite e affogati ristorano nelle calde serate estive, da gustare la granita di limone. Convenzioni stipulate dal diving con diverse strutture dell'isola permetteranno di deliziare il vostro palato a condizioni veramente vantaggiose.

Pesca sportiva

Oltre ai meravigliosi fondali marini, Ustica ti offre la possibilità di charter pesca e turismo in compagnia di esperti pescatori che ti spiegheranno tutti i segreti di questa attività, attenendosi, comunque, al regolamento dell'Area Marina Protetta.

Una piacevole avventura dove provare l'emozione e il fascino dei più divertenti tipi di pesca e al tempo stesso trovarsi in contatto con le usanze e i sapori tipici dell'Isola.

Tour dell'isola

tourAnche se l'immersione subacquea è la maggiore attrattiva, la piccola isola di Ustica offre una serie di attività alternative interessanti.

Si possono effettuare splendide passeggiate in bicicletta lungo la strada, assai poco frequentata, che costeggia l'isola e avventurarsi alla scoperta delle numerose grotte, alcune accessibili da terra, altre solo dal mare, magari accompagnati dai pescatori dell'isola. La grotta azzurra, la grotta delle barche, la grotta della pastizza e la famosa grotta segreta, con un ingresso dal mare ed uno da terra, passeggiando tra gli scogli si trova l'ingresso, un breve cunicolo e la grotta si apre su una meravigliosa piscina naturale circondata da massi di pietra lavica, dove è possibile fare il bagno in un'acqua verde smeraldo.

Per chi ama fare trekking, sulla cima del monte monte Guardia di Mezzo, a 248 metri s.l.m., raggiungibile da un percorso sterrato che passa attraverso il bosco di pini marittimi, si può godere di uno splendido panorama prima di discendere lungo la costa dello Spalmatore e riposarsi vicino al faro di Punta Spalmatore rinfrescandosi nelle piscine naturali che si ricollegano al mare tramite un passaggio subacqueo.

Numerosi sono comunque i percorsi segnalati che agevolano l'esplorazione dell'Isola, da percorrere a piedi o sul dorso dei muli, lungo i sentieri che costeggiano il litorale o nei sentieri immersi nel verde del boschetto, dai quali ammirare lo splendido panorama che l'Isola ci offre.

Indispensabile, inoltre, la visita alla Fortezza, rifacimento borbonico su base romana risalente al 1763 ed al museo Archeologico custode di interessanti reperti ritrovati sull'Isola e provenienti da diverse epoche storiche.

Visite alle grotte

D'obbligo a Ustica il tour dell'isola in barca (i pescatori al porto si offrono di accompagnare i turisti con le imbarcazioni di piccole dimensioni, adatte ad entrare nelle grotte) con la visita alle numerose grotte che offrono uno scenario suggestivo e ricco di particolari giochi cromatici.

Partendo dal porto di cala S.Maria in direzione sud si incontrano le prime grotte, quella Azzurra, Accademia, delle Barche e del Tuono.

Si arriva, quindi, a punta Cavazzi uno dei posti panoramici dell'isola e proseguendo ci si trova nei pressi di punta dello Spalmatore dove ha inizio l'area A (quella a riserva integrale delle acque intorno alla costa) e la Torre dello Spalmatore. Continuando il tour, nei pressi di punta Megna, si intravede lo Scoglio del Medico, la cui leggenda vuole che un re saraceno vi lasciò morire di fame il suo medico perchè non era stato capace di guarire la figlia. E' possibile immergersi nelle acquee della zona a riserva integrale, ma solo con le guide della riserva.

Area marina protetta

Le aree marine protette in Italia sono 20 e tutelano complessivamente circa 184 mila ettari di mare e circa 580 chilometri di costa.
Ogni area è suddivisa in tre tipologie di zone con diversi gradi di tutela.

Sono costituite da ambienti marini, dati dalle acque, dai fondali e dai tratti di costa prospicenti, che presentano un rilevante interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, fisiche, biochimiche con particolare riguardo alla flora e alla fauna marine e costiere e per l'importanza scientifica, ecologica, culturale, educativa ed economica che rivestono.

L'Area Marina Protetta di Ustica si divide in:

ZONA A (di riserva integrale)

Si estende dalla Caletta a Cala Sidoti e comprendente un tratto di mare più o meno parallelo alla costa ad una distanza media di circa 350 metri.

In tale zona sono vietate:

  • l'asportazione anche parziale e il danneggiamento delle formazioni geologiche e minerali;
  • la navigazione, l'accesso e la sosta, con navi e natanti di qualsiasi genere e tipo, nonché la balneazione;
  • la pesca sia professionale che sportiva con qualunque mezzo esercitata;
  • la caccia, la cattura, la raccolta, il danneggiamento e in generale qualunque attività che possa costituire pericolo o turbamento delle specie animali o vegetali, ivi compresa la immissione di specie estranee;
  • l'alterazione, con qualsiasi mezzo, diretta o indiretta, dell'ambiente geofisico e delle caratteristiche biochimiche dell'acqua, nonché la discarica dei rifiuti solidi o liquidi e in genere l'immissione di qualsiasi sostanza che possa modificare, anche transitoriamente, le caratteristiche dell'ambiente marino;
  • l'introduzione di armi, esplosivi e di qualsiasi mezzo distruttivo o di cattura, nonché sostanze tossiche o inquinanti;
  • le attività che possono comunque arrecare danno, intralcio o turbativa alla realizzazione delle finalità di tutela dei programmi di studio e di ricerca scientifica da attuarsi sull'area;
  • l'accesso da terra, salvo nei luoghi ove è consentita la balneazione.

Tenendo conto delle esigenze della popolazione, in questa specifica zona è ammessa l'attività controllata di balneazione, limitata alla Cala Sidoti e alla località La Caletta sulla spiaggia antistante il manufatto che in essa si trova. E' ammesso anche il transito delle imbarcazioni di servizio e per gli scopi autorizzati di studio e ricerca. Tutta la zona A è delimitata da apposite boe gialle a mare.

ZONA B (di riserva generale)

Si estende da Punta Cavazzi a Punta Homo Morto, settore nord per una distanza di tre miglia marine.

In tale zona è vietato:

  • qualsiasi forma di pesca o di prelievo d parte dei subacquei muniti o meno di apparecchi autorespiratori;
  • qualsiasi forma di pesca sportiva o professionale che non sia stata preventivamente autorizzata dall'ente di gestione della riserva.

Sono consentite:

  • la fotografia subacquea;
  • la pesca sportiva esercitata unicamente con lenze da fermo e da traino.
ZONA C (di riserva parziale)

Comprende il settore Sud dell’isola da Punta Homo Morto a Punta Cavazzi.

In tale zona è vietata:
qualsiasi forma di pesca professionale che non sia stata previamente autorizzata dall'ente gestore della riserva.

E' ammessa:
qualsiasi forma di pesca sportiva, nei limiti consentiti dalla vigente legislazione, salvo la facoltà dell'ente di gestione dell’area marina di prevedere limiti più restrittivi volti esclusivamente alla tutela ed all'incremento delle risorse biologiche.


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